Per quanto riguarda il quartiere Chiesa, una data sicura ed inconfutabile c’è: il 12 agosto del 1928 fu benedetta la nuova bandiera del quartiere. Una delle bandiere più grandi che vi siano a tutt’oggi in circolazione: misura nove metri di lunghezza per sette di larghezza. Dipinta sulla stoffa si trova l’immagine della Madonna Assunta in cielo e una scritta che recita: “SPECIOSA IN CAMPIS 1928” che significa “splendente nel campo”.
Questa dicitura è incisa nella parte centrale della facciata della chiesa parrocchiale. La bandiera sventolò nelle piane antistanti la chiesa parrocchiale fino agli anni ‘60. Poi il pennone venne trasferito nel bosco della Chiesa. Questa nuova collocazione circondata da molta vegetazione e molti alberi impediva alla bandiera di sventolare. Ma con la nascita del Comitato Fuochi Santa Maria, le cose sono cambiate. La prima persona che nel 2007 ha espresso la volontà di riportare l’asta della bandiera dove si trovava un tempo, è stato il massaro Mauro Ovidi. La proposta è stata accolta con gioia dal direttivo del Comitato, il quale nel 2008, ad ottant’anni dalla realizzazione del vessillo, ha provveduto ad assecondare tale richiesta.
L’aver riportato il pennone e quindi la bandiera nella postazione originaria rappresenta il legame con la storia, con la tradizione, il legame con chi ha fatto grande questa festa e di conseguenza questa frazione. Ad oggi, i massari dei tre storici quartieri, riuniti nel Comitato Fuochi Santa Maria si ritrovano a disporre la sparata del 15 agosto ai piedi dell’asta di questa bandiera. E sempre ai suoi piedi, partono i giochi pirotecnici che la sera di ferragosto sanno affascinare il pubblico in una cornice unica, ove presente e passato si intrecciano per regalare nuove emozioni.
Il quartiere organizzava ogni 15 agosto la famosa “sparata lunga” chiamata così perché era una delle sparate di mortaretti più lunghe che venivano realizzate. I mortaretti caricati venivano distesi lungo le “fasce” davanti al piazzale della chiesa e il percorso, molto lungo, terminava con il grande “ramadan” che veniva predisposto con perizia e cura in una “fascia” nei pressi del bosco della chiesa. Al passare’arca della Madonna, al termine della processione,“massari della sparata lunga” davano fuoco alla sparata, garantendo alla popolazione intervenuta, uno spettacolo unico. Ma la storia, a volte regala pagine amare. Fu in seguito ad una tragedia che questa bella tradizione venne ad interrompersi.
Era il 15 agosto 1963, quando uno dei massari, Gian Carlo Aste, calpestò accidentalmente un cavo dell’alta tensione staccatosi da unpalo nei pressi della sparata. L’incidente purtroppo provocò la morte del giovane. Da allora Santa Maria, ricorda sempre con commozione e preghiera quel tragico evento. Una targa ricordo (vedi foto sotto) è stata posta dalla popolazione sul muro della chiesa parrocchiale. Sulla targa è scritto: “a perenne ricordo di Gian Carlo Aste perito tragicamente durante lo svolgimento della festa dell’Assunta 15-08-1963 nel tentativo di farla più bella. Vittima ed olocausto. La popolazione memore e riconoscente 15-08-1983”.
Cerimonia in ricordo di Gian Carlo Aste del 15/8/1983
Cerimonia in ricordo di Gian Carlo Aste del 15/8/2013
Oggi, il colore Giallo attribuito in passato al quartiere Chiesa rivive nelle opere e nelle fatiche dei membri del Comitato Festeggiamenti Santa Maria, i quali sfoggiano magliette gialle in occasione delle feste per le quali organizzano e preparano lo stand gastronomico.