Grazie alla disponibilità di Francesco Ferretto (ideatore e curatore della seguitissima pagina Facebook “Rapallo in cartolina”), che mi ha gentilmente concesso di accedere al proprio archivio, ho avuto modo di scovare alcune cartoline d’epoca (inedite) relative a Santa Maria del Campo che offrono spunti davvero interessanti.
In questa cartolina viaggiata risalente al 1906 (la cui immagine originale è stata colorata come si usava fare un tempo), si può notare la chiesa parrocchiale dell’Assunta come appariva prima della costruzione della scenografica scalinata nel 1920 e priva dell’attuale facciata in calce pozzolana.
In alto a sinistra si scorge l’oratorio di N.S. del Suffragio tra una folta vegetazione, mentre nella parte inferiore un rio (probabilmente il rio Tangone) con un’ampia distesa sabbiosa sull’argine di sinistra.
Il punto di osservazione potrebbe essere quello dell’asilo parrocchiale, anche se l’andamento del rio non sembra coincidere con quello odierno; forse nel tempo il corso d’acqua è stato deviato oppure, circostanza altamente probabile, potrebbe trattarsi di un fotomontaggio in fase di post produzione.
Infine, l’annotazione sul fronte della cartolina ci informa che nel 1906 la popolazione di Santa Maria contava soltanto 756 abitanti (praticamente quadruplicati nell’arco di un secolo).
Questa cartolina inedita non viaggiata (il classico “santino”) ci mostra una statua dell’Assunta in cui emergono a prima vista alcuni particolari.
I lineamenti del viso sono decisamente più marcati, ma soprattutto, a differenza dell’ultimo restauro del 2013 che ha riportato la statua alle cromie ed ai decori originali del Drago, in questa immagine compaiono evidenti decori floreali anche sulla parte interna del mantello, area ove oggi possiamo invece notare una delicatissima trama dorata che richiama l’idea di un tessuto.
Avendo la statua subito un restauro negli anni ‘80 (intervento a mio personale parere assai discutibile e di dubbio gusto estetico vista l’apposizione addirittura di stelline adesive sulla statua!), molto probabilmente questa immagine ci permette di avere una visione nitida dell’opera d’arte così come appariva negli anni ‘60/’70 (forse era stato effettuato un restauro in occasione del primo centenario nel 1864?).
Infine, una cartolina non viaggiata (anche in questo caso si tratta probabilmente di un’immaginetta-ricordo per celebrare l’anniversario) che mostra un suggestivo primo piano del reliquiario di Santa Flavia Flora (il nome si evince dall’incisione in caratteri dell’alfabeto greco riportata sulla tavoletta marmorea sottostante).
Il reliquiario si può ammirare ancora oggi all’interno della chiesa parrocchiale custodito in una teca di vetro sopra l’altare del Sacro Cuore.
Nel 2024 ricorre dunque il bicentenario della traslazione delle reliquie della giovane martire cristiana, le cui spoglie vennero estratte dal cimitero romano di San Ciriaco nel 1824 e la cui memoria liturgica, come riportato dal documento che allego, viene celebrata dal 1887 la prima domenica successiva alla festa dell’Assunta.
Testo di Stefano Podestà.
Immagini tratte dall’archivio privato di Francesco Ferretto.