Santa Maria del Campo - Rapallo

I quadri

Nell’area absidale della nostra Chiesa Parrocchiale si trovavano due dipinti su tela: sulla destra quello raffigurante la Crocifissione, sulla sinistra quello raffigurante l’Ascensione di Gesù con San Giovanni Battista e Sant’Antonio, entrambi restaurati dal Laboratorio Martino Oberto Studio Opere d’Arte di Carla Campomenosi e Margherita Levoni di Genova nel 2013 a cura dell’Associazione Santa Maria del Campo.

La Crocifissione (Pittore ligure, attivo nel XVII secolo,
Olio su tela, cm 250 x 164)
ornava in origine il primo altare a sinistra, intitolato al Santissimo Crocifisso.

Si sa infatti che nel 1605 certo Bernardo Moltedo “donava un artistico quadro per l’altare del Crocifisso”.

Acquistato nel 1807 un’altro quadro la tela raffigurante la Crocifissione venne tolta dalla sua ubicazione originaria e collocata nel presbiterio.

Importante quale testimonianza storica dell’antica devozione verso il SS. Crocifisso, il dipinto è da riferire a un artista ligure che elabora senza particolare novità stilemi tardo cinquecenteschi.

La tela di fronte al Crocifisso, raffigurante l’Ascensione di Cristo e i Santi Giovanni Battista e Antonio proviene secondo Casotti dalla cappella di San Lazzaro, l’antico lebbrosario di Rapallo.

La proprietà dell’opera fu oggetto di contesa all’inizio del XVIII secolo (1707) fra la parrocchia di Santa Maria del Campo, che evidentemente la spuntò, e la parrocchia di San Massimo, alla quale forse giunse la tela raffigurante la Crocifissione con la Madonna e Santa Maria Maddalena..

L’Ascensione di Cristo e i Santi Giovanni Battista e Antonio palesa l’influenza sulla pittura ligure della seconda metà del XVII secolo della cultura emiliana, in particolare correggesca, studiata e ammirata dagli artisti barocchi a cominciare da Pietro da Cortona e in Liguria frequentata soprattutto da Domenico Piola, Stefano Gaulli detto il Baciccio e Gregorio De Ferrari, dal quale sembra trarre ispirazione l’anonimo autore del dipinto di Santa Maria del Campo, forse un frequentatore della bottega di Gregorio, del quale non raggiunse tuttavia l’altissimo livello qualitativo.

Interessante e di particolare valore artistico è anche il dipinto raffigurante la Madonna del Rosario  fra San Domenico, San Rocco e San Giuseppe (posizionato nel secondo altare a sinistra dall’ingresso), restaurato presso il Laboratorio di Restauro della Regione Liguria nel 2013 a dell’Associazione Santa Maria del Campo, è riferibile alla pittura ligure del primo quarto del XVII secolo.

Nutritosi alle fonti disegnative di Giovanni Battista Paggi, l’autore è incline a forzature tardomanieristiche, che interessano le opere pittoriche di quegli anni e si accosta, anche per la ricercatezza cromatica, recuperata dal bel restauro, ad analoghe soluzioni sperimentate da Andrea Ansaldo, al quale rimandano anche la deformazione anatomica della gamba destra di San Rocco (si veda la Fortezza di Palazzo Ducale a Genova) e la postura in contrapposto della figura di Maria (si vedano ad esempio le Virtù cardinali affrescate nelle lunette di Villa Spinola San Pietro a Sampierdarena databili entro il 1625).

Splendida la risoluzione cromatica, ricca di sfumature, degli azzurri del manto e dei rossi della veste di Maria: una sinfonia di colori sulle note del blù e del rosso, dove ogni ombra è resa per caricamento o alleggerimento del tono, con tenui variazioni e con totale assenza del nero

Il 1 agosto 2018, nel corso della Santa Messa celebrata in preparazione della festa patronale di N.S. Assunta in programma per il 15 agosto, è stato benedetto da Don Davide Sacco un quadro raffigurante N.S. Assunta recentemente restaurato.

Il dipinto, la cui origine e datazione è in corso di accertamento a cura della Soprintendenza, come ha avuto modo di spiegare il presidente dell’Associazione Santa Maria Gianni Macchiavello durante una breve illustrazione del restauro, è posto, in occasione della Festa Patronale, nella nicchia dove normalmente è ubicata la statua di N.S. Assunta quando la medesima è posta “in cassa”. Nel corso dell’anno è conservato in sacrestia.

I quadri presentati in questa pagina sono stati restaurati a cura dell’Associazione Santa Maria – Cultura, Arte e Tradizione dal 2010 al 2018
 

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