Ricorre quest’anno il 60° anniversario della realizzazione delle vetrate absidali della chiesa parrocchiale di Santa Maria del Campo.
Pur avendole osservate dal vivo centinaia di volte, soltanto ingrandendo una mia foto delle attuali artistiche vetrate policrome ho constatato come in entrambe sia presente il nome della vetreria che le realizzò nell’anno 1964, ossia la storica vetreria La Diana di Siena (dettaglio in basso a sinistra), unitamente alla firma dell’artista, il professor Fiorenzo Joni (dettaglio in basso a destra).
Le artistiche vetrate raffiguranti L’Annunciazione (a sinistra) e L’Adorazione dei Magi (a destra). |
Ho pertanto preso contatto con la vetreria (che in oltre 70 anni di attività ha ideato, disegnato, costruito e posato in opera centinaia di vetrate artistiche per committenti da tutto il mondo e che trovate al seguente sito internet: www.ladianavetrate.com) per sapere se fosse possibile recuperare maggiori informazioni relativamente alla realizzazione delle predette opere.
La signora Angela Nenci, che colgo l’occasione per ringraziare per la gentile collaborazione, ha colto con emozione la mia segnalazione mettendosi subito alla ricerca e fornendo interessanti notizie.
Nell’archivio della vetreria sono in genere conservati i bozzetti dei lavori commissionati fin dall’inizio dell’attività, unitamente a cartoni e lucidi esecutivi a carboncino e bozzetti che il pittore Fiorenzo Joni dipingeva ad olio nei minimi dettagli.
Quel che è certo è che il professor Joni (collaboratore per La Diana dal 1947 al 1992, anno della sua morte), non avendo avuto alcuna particolare richiesta stilistica da parte della committenza, si fosse espresso liberamente seguendo il proprio personalissimo stile.
Le vetrate sono state quindi realizzate dal padre della signora Nenci, fondatore della bottega.
Risulta inoltre che, nello stesso periodo, vennero realizzate da La Diana anche le vetrate raffiguranti gli Angeli della cattedrale di Rapallo e le vetrate del Santuario di Montallegro.
La ricerca dei bozzetti e dei lucidi ha dato purtroppo esito negativo, in quanto spesso il sacerdote committente aveva piacere di conservare il bozzetto stesso, mentre riguardo ai cartoni, avendo l’azienda effettuato negli anni due traslochi ed avendo anche subito un allagamento, si teme possano essere andati perduti.
Resta il fatto che, quando d’ora in poi osserveremo i raggi del sole riflettersi in sgargianti colori accanto alla statua dell’Assunta, daremo sicuramente più importanza a queste preziose opere d’arte provenienti dalla magica terra senese.
Testo e foto di Stefano Podestà