Accoglienza dei profughi a Rapallo

Come abbiamo annunciato nella conferenza stampa di lunedì 31 Ottobre, sta per essere avviata l’accoglienza di un piccolo gruppo di profughi, 7 in tutto. Questa iniziativa è nata dall’urgenza di rispondere all’urlo di disperazione di tante persone che per motivi di guerra o persecuzione lasciano il loro paese di origine e cercano di rifarsi una vita in un altro stato. Il Papa ha poi incentivato questa ospitalità e la chiesa italiana ha proposto la forma dell’accoglienza diffusa, cioè di ospitare piccoli gruppi di richiedenti asilo.

Oltre che una reazione che nasce dalla fede, si tratta anche di essere fedeli ai dettami più nobili della nostra costituzione che nata nell’immediato dopo guerra ancora con le ferite aperte di un conflitto mondiale, è stata redatta considerando l’obbligo morale di assistere coloro che scappano da conflitti o da gravi forme di intolleranza; i nostri padri fondatori della repubblica ci lasciano questa altissimo insegnamento morale, non solo ripudiare la guerra, ma aiutare coloro che ne sono vittime in altri stati. Si può essere orgogliosi di un simile patrimonio culturale e sociale.

Le nostre parrocchie hanno aderito a questo invito e hanno individuato alcuni locali siti nella struttura dell’istituto delle Orsoline sull’Aurelia come uno spazio idoneo per questa attività.

Sperando di riuscire a dare un servizio dignitoso, abbiamo preso in comodato d’uso i locali e li abbiamo adattati a questa nuova finalità.

Essi sono del tutto autonomi e separati da quelli attualmente utilizzati dalle suore per le loro attività, provvisti di un ingresso indipendente che si apre sulla strada, sono costituiti da due stanze con quattro e tre letti, ciascuno con un comodino e una cassettiera, separati tra loro da una parete divisoria. Una sala per mangiare e riunirsi e dei servizi igienici.

Nessun accesso al mare né ad altre “comodità”.

Il progetto prevede l’utilizzo dei fondi statali per il mantenimento degli ospiti fino alla decisione della commissione esaminatrice della domanda che hanno presentato e per l’assunzione di due persone con contratto part time che coordino e accompagnino le persone ospitate.

Un ruolo molto importante è affidato al volontariato che permette di riempire quegli spazi fondamentali nella vita di ogni uomo: la compagnia, l’introduzione alla convivenza in un mondo estraneo, l’apprendere ed esercitarsi nella comunicazione con una lingua diversa da quella nativa e tante altre possibilità ancora.

E’ certo che l’ideale sarebbe che le persone non debbano scappare dal proprio paese di nascita, ma nell’attesa che una politica seria risolva i problemi all’origine occorre intervenire con quella solidarietà ed umanità di cui siamo capaci e che spesso nasce dalla fede.

I parroci di Rapallo